Un metodo multidisciplinare di terapia manuale non invasiva, messo a punto in oltre 40 anni di ricerca. Consiste nell’effettuare un’ampia gamma di manipolazioni volte a ristabilire un equilibrio psico-fisico nel paziente, dopo aver eseguito una precisa valutazione fisioterapica. Il concetto su cui si basa questo metodo neuro-anatomico è che un problema di salute altera in modo più o meno grave i nostri foglietti embrionali. Al fine di dichiarare un paziente guarito e di evitare recidive, occorre dunque intervenire su ciascun foglietto, ripristinando lo status precedente all’insorgenza del dolore.
Il Metodo Bourdiol-Bortolin si applica nella cosiddetta rieducazione funzionale, ossia un insieme di trattamenti pensati per recuperare una funzione motoria che è stata compromessa. Ad esempio, l’utilizzo di questo approccio si dimostra utile nel miglioramento della mobilità articolare e della forza muscolare in casi di rigidità, ipotonia muscolare, alterazioni della postura e nelle patologie che interessano il rachide e gli arti, come le lombosciatalgie e i dolori cervicali.
Il paziente riconquista una migliore qualità di vita, mediante esercizi e manovre graduali di rinforzo o di allungamento muscolare, di propriocezione, di coordinazione a corpo libero o con l’ausilio di strumenti.